Anteprima Toyota C-HR Prologue: la prossima generazione sarà così

All’annuale Kenshiki Forum che Toyota Europe tiene a Bruxelles abbiamo conosciuto di persona la Toyota C-HR Prologue Concept, la versione che anticipa quasi definitivamente la prossima generazione del SUV Coupé di Toyota dal successo indiscusso.
Un’auto che, se tiene fede a quanto fatto nella prima generazione, non sarà troppo diversa dalla Prologue, e che quindi porterà avanti una tradizione fatta di design futuristico ma anche motorizzazioni ibride efficienti. Stavolta anche plug-in hybrid.
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TOYOTA C-HR PROLOGUE VA ANCORA PIÙ AVANTI
La C-HR è un’auto che noi conosciamo bene. Abbiamo provato, su sfondo della Reggia di Monza, l’ultima motorizzazione 2.0 Hybrid, e ne abbiamo ri-parlato svelandovi i suoi 10 segreti.
Come sappiamo, la C-HR debutta per la prima volta al Salone di Parigi del 2014, quando Toyota svelò la C-HR Concept. Nel 2016, l’auto era realtà e stupì tutti per essere praticamente identica alla concept car. Per questo, non ho dubbi che quello che ho visto e fotografato a Bruxelles sia fondamentalmente ciò che vedranno tutti nei prossimi mesi.
È sempre difficile portare avanti e introdurre nuove generazioni ad auto di questo tipo, perché il rischio è che da una parte il pubblico si affezioni troppo alla prima generazione, dall’altra che quella nuova non risulti così avanguardistica e sovversiva come la precedente.
Ci sono diversi esempi: in Italia abbiamo avuto quello della Lancia Delta II negli anni Novanta, o della seconda Fiat Multipla nei Duemila, entrambe considerate “flop” perché osarono meno delle precedenti.
Dal mio punto di vista, invece, Toyota ha fatto centro. Disegnata al Toyota European Design Development, in Francia meridionale, la nuova C-HR Prologue è un’auto dal design d’avanguardia, con molti elementi della prima generazione che sono ancora visibili, ma tutto il resto è novità.
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DESIGN DI ISPIRAZIONE BZ
Lo stile è evidentemente ispirato ai modelli bZ, ed è quello che pian piano sta entrando in tutti i modelli del marchio, come anche sulla nuova Prius. Abbiamo un frontale dominato dallo stile “Hammerhead”, con gruppi ottici sottili e spinti di lato, e la lamiera della carrozzeria, e la griglia, che si intersecano creando un muso appuntito.
Di lato, possiamo notare la permanenza del finestrino posteriore piccolo, elemento divisivo dell’auto e che lascia spazio a un grosso montante posteriore; e ancora una volta all’assenza di una maniglia tradizionale per la porta posteriore, in questo caso non nascosta nel montante, ma tra la portiera e il passaruota.
La parte posteriore richiama ancora la tridimensionalità, è ancora un complesso architettonico che lascia di stucco. Il lunotto, squadrato e inclinato, è letteralmente circondato dai gruppi ottici con texture 3D, su sfondo nero lucido.
Sia all’anteriore che al posteriore il logo Toyota è a LED, gli specchietti sono telecamere (ma probabilmente diventeranno tradizionali, quantomeno nelle versioni base) e ci sono elementi in giallo ocra nella zona inferiore dei paraurti, sui cerchi e sul tetto a segnare un’impostazione a tre colori.
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LA C-HR CHE VERRÀ
Nulla si sa sugli interni, che alla presentazione erano ancora nascosti.
Lato tecnico, invece, sappiamo che arriverà anche una versione plug-in hybrid, prima volta sul C-SUV Coupé del marchio nipponico, con batterie assemblate in Europa. Il doppio ibrido (HEV e PHEV) rientra nella strategia Multitech di Toyota, che punta alla riduzione delle emissioni adattandosi alle esigenze di tutti.
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