Auto e connettografia per le smart city

Città del futuro e industrie automotive
Non sono molti quelli che hanno sentito parlare della connettografia, , non è un termine molto familiare, ma presto lo sarà, così come sono diventati attuali in breve tempo termini come smart city, domotica e connessione.
La parola è la fusione di connettività e geografia e descrive la geografia di tutte le connessioni, sia sul piano della logistica che delle infrastrutture, sostituisce ai confini geografici, oleodotti, strade e infrastrutture.
Un progetto di una città per sperimentare guida autonoma e connetività, è stato lanciato dal gruppo Jaguar Land Rover che hanno dato via alla costituzione del Future Mobility Campus Irelandla a conferma che l’automotive sta facendo svolgendo un ruolo di rilievo sulle esigenze della mobilità e quindi nella realizzazione delle città del futuro. Iniziativa che segue le orme della Woven City di Toyota. seguita poi da Volkswagen che ha annunciato un’analoga iniziativa in Grecia sull’isola di Sampaia. Insomma appare evidente che l’automotive sta attivando una serie di sperimentazioni per inserirsi nel grande processo di urbanizzazione sostenibile con un ruolo da protagonista.
La mobilità è il tessuto connettivo di tutti i flussi e i costruttori delle auto si stiano preparando mettendo in campo soluzioni che gli consentano un ruolo da protagonisti.
Se non ci saranno eventi particolari, si stima che per il 2030 i di due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città, luoghi interconnessi con altri: è proprio la connettività la ragione della crescita di questi mega centri urbani. Tecnologie automotive interconnesse, come la guida autonoma, non è altro quindi che una delle mosse dettate dalla connettografia.
«Costruire una città completa dalle fondamenta, anche su piccola scala (175 ettari) come Woven City, è un’opportunità unica per sviluppare le tecnologie del futuro, compreso un sistema operativo digitale per le infrastrutture della città. Con persone, edifici e veicoli tutti collegati e in comunicazione tra loro attraverso dati e sensori, saremo in grado di testare l’intelligenza artificiale connessa… sia nel mondo virtuale che in quello fisico… massimizzandone il potenziale»
Akio Toyoda, presidente di Toyota Motor Corporation