MotoGP, Ducati Aero-power: Dall’Igna spiega l’aerodinamica Desmosedici
L’aerodinamica riveste un ruolo sempre più importante nella MotoGP. Gigi Dall’Igna svela alcuni dettagli sulla Ducati Desmosedici GP.
Nei test invernali MotoGP In Malesia e Indonesia Ducati ha svelato l’ultimo trovata ingegneristica: il ‘Front Ride Height Adjuster‘, alias regolatore di altezza anteriore. Un’ulteriore modifica del dispositivo holeshot già introdotto negli anni recenti e che consente di abbassare il baricentro della moto in uscita di curva, così da richiedere un minor intervento dell’elettronica e una maggiore erogazione di coppa che migliora l’accelerazione.
I costruttori rivali hanno chiesto di bandire il dispositivo, in quanto innalzerebbe i costi di gestione, ma l’abbassatore Ducati non viola il regolamento. Infatti viene azionato meccanicamente e rispecchia la bravura degli uomini di Borgo Panigale nel sapere interpretare il regolamento muovendosi nella cosiddetta “zona grigia”. E’ successo in passato con lo spoiler al posteriore. In quel caso l’azienda emiliana ha trionfato anche nelle sedi dell’MSMA (associazione costruttori) dimostrando che lo scopo era quello di raffreddare la gomma posteriore senza creare carico aerodinamico.
Ducati Desmosedici “Aero-power”
Dopo due stagioni MotoGP in cui i motori sono rimasti congelati per contenere i costi, le sei Case hanno aggiornato le specifiche dei loro propulsori. Ma l’area aerodinamica inizia a rivestire un ruolo sempre più importante. Anche in questo caso Ducati è stata la capostipite progettuale: prima con le winglets, bandite per motivi di sicurezza. Poi con le aero-carene che hanno subito aggiornamenti di anno in anno.
I prototipi vengono testati in galleria del vento e attraverso l’analisi CFD, sfruttando l’informatizzazione e modelli tridimensionali che prendono in considerazione persino la sagoma del pilota, il casco, i guanti e tutto ciò che può creare attrito con il flusso d’aria. “Il compito delle ali è generare un carico aerodinamico che permetta alla ruota anteriore della moto di rimanere a contatto con il suolo aumentandone la sicurezza“, spiega Gigi Dall’Igna a Motogp.com.
L’aerodinamica è connessa anche con il raffreddamento dei componenti dei prototipi. Il surriscaldamento è un problema che concerne non solo acqua e olio motore, ma anche freni e gomme. Il flusso d’aria frontale viene convogliato aerodinamicamente verso il basso, attraverso il parafango e agendo sul radiatore. In tal senso Ducati ha escogitato il famoso “cucchiaio” che serve a raffreddare la ruota posteriore. “Convoglia l’aria tra il forcellone e lo pneumatico“, conclude il direttore generale Gigi Dall’Igna. Con il flusso d’aria aumenta il coefficiente di scambio termico garantendo una minore usura delle gomme e una migliore aderenza della moto in pista.
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