Gasolio alle stelle, supera un nuovo record: per questa attività è impossibile continuare il lavoro | Previsto blocco generale
La crisi dei prezzi sul gasolio incomincia a farsi sentire anche in altri settori, ma questa categoria in particolare è la più colpita e rischia grosso.
Si sta per concludere uno dei mesi più neri per quanto riguarda la crisi dei carburanti. Marzo ha visto il prezzo del diesel e della benzina superare di molto i 2 euro litro, portando una serie di problemi che si stanno pian piano estendendo su molte altre categorie di lavoratori.
Non sono bastate neanche le riforme attuate attraverso il decreto energia, infatti il taglio delle accise è risultato poco rilevante visto che il prezzo è sceso solo intorno ai 1,65 euro e i 1,75 euro a litro. Cifra che neanche a febbraio era cosi alta con le accise incluse nel prezzo.
Ma la cosa che ha fatto molto discutere, è stato il nuovo innalzamento a neanche due giorni dall’immissione del decreto. Innalzamento che ha fatto aumentare il prezzo di altri 20 centesimi, assestando diesel e benzina tra i 1,80 euro e 1.95 euro.
Inoltre tra un mese esatto scade il taglio dei prezzi, ed ecco che potremmo vedere raggiungere, se non superare, il tetto dei 3 euro a litro. E se per i trasportatori questo incomincia ad essere insostenibile, che stanno manifestando da oltre un mese a questa parte, lo è anche per tutto il settore agricolo.
Una stangata che rischia di far collassare il sistema agricolo
Uno dei settori cardini in Italia sta affrontando una delle sue peggiori crisi. Parliamo appunto del settore agricolo. Il caro prezzi dei carburanti si fa sentire anche tra gli agricoltori, che pur avendo prezzi agevolati per l’acquisto di elevate quantità di Gasolio non riescono più a fronteggiare i continui aumenti.
Il prezzo del diesel agricolo ha raggiunto 1.49 euro, decisamente troppo alto considerando che l’anno del lockdown si poteva acquistare a meno della metà del costo attuale. In questo modo, come è successo ai camionisti, rifornire i trattori e le macchine agricole diventa insostenibile. Inoltre con l’attuale guerra in Ucraina, anche il prezzo del mais è aumentato vertiginosamente, ed il mais è fondamentale per la corretta nutrizione del bestiame.
Tutte queste cause possono far collassare la produzione agricola e di bestiame, producendo un effetto a catena che si propagherebbe fino alla filiera di distribuzione. Le aziende agricole sono alla canna del gas e c’è tanta preoccupazione sul futuro. Tanto da far pensare ad un blocco totale per sostenere la protesta, che partirà in tutte le regioni d’Italia fino a che non si trovi una soluzione.
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