Tesla Model 2 sta arrivando, ecco cosa attendersi dall’elettrica [TEASER]
C’è un prezzo che è un obiettivo da raggiungere e c’è una condizione tecnica e produttiva che ne rappresenta la premessa. Tesla Model 2 verrà con ogni probabilità presentata a margine dell’Investor Day del prossimo 1 marzo, quando Musk rivelerà le caratteristiche della nuova architettura sulla quale nascerà il modello da posizionare al di sotto di Model 3 e il rinnovamento successivo della gamma.
Prima di sbirciare i bozzetti di stile che sembrerebbero indirizzare le aspettative di design intorno alla Model 2, diciamo di quell’obiettivo di prezzo.
TESLA MODEL 2

Tesla punta a commercializzare un’auto elettrica da 25 mila dollari, più che mai un “primo prezzo”, destinato a una possibile soglia da 25 mila euro o poco più una volta sul mercato italiano. Per una Model 2 che potrebbe essere presentata nel 2023, siamo dinanzi a un’auto la cui commercializzazione non avverrà prima del 2024-2025.
Ed è l’orizzonte temporale al quale guarda anche Volkswagen per il lancio della ID.2, non a caso un modello che quell’obiettivo di 25 mila euro lo ha dichiarato già da qualche tempo. Si noti come l’indicazione abbia registrato un riposizionamento all’insù del prezzo, pressati da un’inflazione globale e nell’area Euro soprattutto, inattesa negli ultimi 18 mesi: le primissime ambizioni erano di un’elettrica da 20 mila euro, per farne davvero auto di grande massa.
ARCHITETTURA DI TERZA GENERAZIONE
Dal target di prezzo che accompagna la Model 2 alle condizioni tecniche perché quell’attacco a 25 mila dollari possa essere realizzabile. La nuova piattaforma Tesla che verrà presentata all’Investor Day garantirà tempi di produzione inferiori, come anche costi più bassi, supportati dal ricorso a batterie al LFP.
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Quest’ultima è la frontiera verso la quale molti costruttori di volume hanno dichiarato di voler procedere, attratti dalla loro convenienza economica. Tesla, case cinesi a parte, è stata la prima ad aver portato sulle proprie Model 3 le pile al litio-ferro-fosfato. Costano meno perché mancano le terre rare (e care, carissime) come nickel e cobalto.
Le LFP – litio-ferro-fosfato hanno una minore densità energetica rispetto alle batterie al nickel-cobalto-manganese, però in un mercato sul quale l’elemento prezzo è cruciale ben più delle prestazioni, ecco che diventano l’oggetto del desiderio di molti. Anche Carlos Tavares ha confermato l’obiettivo di assicurare una fornitura di celle al LFP per i marchi di casa Stellantis.
Vale ricordare come tale produzione di batterie al LFP sia saldamente nelle mani della Cina, con percentuali nell’ordine del 97% della produzione globale detenuta da produttori cinesi.
DESIGN DA CROSSOVER COMPATTO
Lunga premessa per arrivare a indicare il possibile stile della Tesla Model 2 (freccia gialla). Appare in un bozzetto tra i tanti, tra quelli del restyling di Model 3 e Model Y.
Dovremmo scoprire un crossover tra segmento B e C, chissà che non sia un modello nell’ordine dei 4,30 metri di lunghezza. La linea due volumi ha un posteriore apparentemente dinamico, quasi da crossover-coupé, decisamente più filante di quanto non facciano i “grandi” Model Y e Model X. Tra poche ore, appuntamento al 1 marzo, scopriremo quale volto avrà e quali le caratteristiche della prossima Tesla.
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